Patrimonio Mondiale dell’Umanità

L’UNESCO riconosce nelle Residenze Reali Sabaude:
- L’eccezionalità dell’architettura monumentale e della pianificazione urbanistica degli edifici di comando e di loisir che i Savoia costruirono e abitarono a partire dal primo Seicento, espressione di una delle forme più complete e riuscite di “monarchia assoluta”
- Un sistema complesso e unitario caratterizzato da una inedita simbiosi tra natura e cultura, che intreccia spazio urbano e pianificazione del paesaggio che a partire da centro della città capitale, Torino, si dirama nel territorio della Regione Piemonte.
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Coronando un processo di riconoscimento internazionale, l’Unesco nel 1997 (21° sessione del World Heritage Committee, Napoli, 1-6 dicembre 1997) le ha classificate Patrimonio dell’Umanità con la denominazione Residenze Sabaude. Il Comitato ha deciso di iscrivere considerando che “le Residenze della Casa Reale dei Savoia presenti in Torino e dintorni, costituiscono una perfetta esemplificazione dell’architettura monumentale europea del XVII e XVIII secolo, e rappresentano un’autentica simbiosi tra cultura e natura attraverso la supremazia sullo spazio urbano e la pianificazione di vaste aree rurali”.
Il sito seriale, riconosciuto dall’Unesco nel 1997, comprende 22 residenze, distribuite nei territori di 2 Province e 9 Comuni, inserite in contesti metropolitani, urbani, periurbani e rurali.
«Il palazzo Reale con gli edifici della “zona di comando” ed il complesso delle residenze extraurbane per la villeggiatura e la caccia costituiscono un bene culturale di valore universale, testimonianza materiale del ruolo primario attribuito all’urbanistica e all’architettura dalla casa reale dei Savoia, a supporto dell’impegno politico e militare che la porterà, nel giro di tre secoli, dal Ducato di Savoia al trono del Regno d’Italia.»
Il parere dell’ICOMOS (Intenational council on monuments and sites) fu pienamente accolto dal comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco e le residenze sabaude furono iscritte alla Lista nel 1997.
21° sessione del World Heritage Committee, Napoli, 1-6 dicembre 1997
Il complesso delle “Residenze Sabaude” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO nel 1997 (21° sessione del World Heritage Committee, Napoli, 1-6 dicembre 1997).
Il Comitato ha deciso di iscrivere considerando che le Residenze della Casa Reale dei Savoia presenti in Torino e dintorni, costituiscono una perfetta esemplificazione dell’architettura monumentale europea del XVII e XVIII secolo, e rappresentano un’autentica simbiosi tra cultura e natura attraverso la supremazia sullo spazio urbano e la pianificazione di vaste aree rurali. Il complesso delle “Residenze Sabaude” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO nel 1997 (21° sessione del World Heritage Committee, Napoli, 1-6 dicembre 1997). Il Comitato ha deciso di iscrivere considerando che le Residenze della Casa Reale dei Savoia presenti in Torino e dintorni, costituiscono una perfetta esemplificazione dell’architettura monumentale europea del XVII e XVIII secolo, e rappresentano un’autentica simbiosi tra cultura e natura attraverso la supremazia sullo spazio urbano e la pianificazione di vaste aree rurali.
Criteri d’iscrizione
1 - Capolavoro del genio creatore umano
rappresenta un capolavoro del genio creatore umano. Le Residenze Sabaude sono una testimonianza rilevante dell’esuberante genialità dell’arte e dell’architettura del Barocco e del Tardo-barocco. Diversi decenni hanno visto il susseguirsi di architetti eccelsi impegnati nella loro progettazione: da Ascanio Vitozzi a Benedetto Alfieri passando per Amedeo di Castellamonte, Guarino Guarini e Filippo Juvarra. La qualità delle residenze risulta evidente dai progetti e dal loro aspetto attuale;
2 - Scambio di influenze
testimonia un considerevole scambio di influenze durante un dato periodo o all’interno di un’area culturale determinata, riguardante lo sviluppo dell’architettura o della tecnologia delle arti monumentali, la pianificazione delle città o la creazione di paesaggi;
3 - Architettura barocca europea
il considerevole complesso di edifici delle Residenze Sabaude costituisce un importante e dettagliato capitolo dell’architettura barocca europea. La serie delle Residenze rappresenta la sintesi di un notevole scambio di capitale umano e di valori, grazie all’immenso lavoro di creazione ed omogeneizzazione, decorazione e perfezionamento, condotto nell’ambito di quell’ episodio Barocco che ha caratterizzato l’Europa nei secoli XVII e XVIII.
4 - Il controllo reale e simbolico del territorio
offre un eminente esempio di un tipo di costruzione o di insieme architettonico, o tecnologico, o di paesaggio illustranti uno o più periodi significativi della storia umana; Il sistema delle Residenze Sabaude rappresenta un insieme architettonico monumentale che illustra materialmente, in modo eccezionale, la dottrina dominante della monarchia assoluta. In effetti il complesso di edifici estende il dominio dello stato e, mediante le cellule costituenti il sistema e la loro distribuzione nello spazio, garantisce sia il controllo reale che simbolico del territorio, caratteristica dell’assolutismo moderno.
5 - Esempio di insediamento umano
costituisce un eminente esempio di insediamento umano o di occupazione di un territorio tradizionalmente rappresentativo di una cultura (o di culture), soprattutto quando questo diviene vulnerabile sotto l’effetto di mutazioni irreversibili.

Il complesso sistema delle Residenze Sabaude che compone il sito seriale include gli edifici più rappresentativi realizzati e riorganizzati dalla dinastia dei Savoia tra i secoli XVII e XIX. La distribuzione sul territorio di questi immobili coinvolge più ambiti territoriali: il centro storico della città di Torino, dove sono presenti gli edifici della “Zona di Comando”; le residenze immediatamente esterne all’area urbana dei secoli XVII e XVIII che rappresentano la “Corona di Delizie”; le residenze esterne di Racconigi, Govone, Agliè e Pollenzo. I perimetri delle zone tampone includono parchi, giardini e centri storici, elementi che tuttora integrano il valore originale delle Residenze. Il Palazzo Reale di Torino, gli edifici che costituiscono la “Zona di Comando” ed il complesso delle ville suburbane destinate alla villeggiatura e alla caccia, formano un bene culturale di valore universale e sono la testimonianza materiale del ruolo attribuito dai Savoia all’architettura e all’urbanistica quali supporti all’impegno militare e politico che porterà la dinastia al trono d’Italia nel 1861.
Dopo l’unificazione del nuovo Stato, il ruolo delle Residenze subisce una modifica radicale. Gli edifici vengono destinati ad altre attività: amministrative, militari e di residenza; in alcuni casi vengono alienati, interrompendo la gestione comune del patrimonio architettonico. A tutela dell’integrità, nel 2010 si è provveduto a istituire alcune zone tampone mancanti (Castello del Valentino, Villa della Regina, Castello di Moncalieri, Castello di Govone), altre sono state ampliate (Castello di Rivoli, Reggia di Venaria Reale, Castello di Agliè, Castello di Racconigi). Allo stato attuale, ad esclusione delle residenze cittadine, tutti gli edifici sono circondati da un’area tampone. I perimetri di questa zone includono parchi, giardini e centri storici, elementi che tuttora integrano il valore originale degli edifici.