Sin dal trasferimento della capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1563, i Savoia si sono serviti delle storie antiche e della mitologia per legittimare il proprio potere e per nobilitare la dinastia al pari delle grandi casate europee.
La diffusione del messaggio celebrativo delle imprese della famiglia, che vantava una mitica discendenza dalla gloriosa stirpe dei Sassoni, fu affidata perlopiù alla pittura. In questo senso particolarmente efficace si dimostrò la decorazione ad affresco. A partire dal XVII secolo, muri e soffitti si popolarono di episodi mitologici e favole antiche, richiamando una mitica età dell’oro e istituendo un’analogia con la prosperità del regno. Nelle residenze i soggetti dei dipinti e degli affreschi furono spesso scelti in accordo alla funzione degli ambienti: ad esempio nelle camere da letto si trovano rappresentati temi legati al riposo e al risveglio, come l’Aurora sul carro affrescata in due camere di Palazzo Reale da Bartolomeo Guidobono e Daniel Seiter o il Sorgere dell’Aurora mentre la Notte si addormenta dei fratelli Mossello nel Salotto verde del Castello della Mandria.
Il ruolo dei letterati di corte fu fondamentale nel definire questa complessa rete di storie e allegorie. A loro spettava il compito di elaborare i programmi iconografici da impartire agli artisti, spesso sotto la supervisione del sovrano. Nel Seicento Filippo d'Agliè mise a punto le allegorie per il Castello del Valentino per celebrare l’amata Cristina di Francia, mentre per la propria residenza di Agliè scelse i Fasti del re Arduino di Ivrea. L’abate Emanuele Tesauro fu invece responsabile delle iconografie celebrative del Palazzo Reale e della Reggia di Venaria.
Tra le fonti letterarie più utilizzate ricorrono le Metamorfosi di Ovidio e i poemi epici come l’Iliade di Omero e l’Eneide di Virgilio, testi che stimolarono la fantasia di pittori e scultori.
Le raffigurazioni di episodi del mito dedicati alla caccia trovarono ampio spazio nelle residenze destinate a tale attività. Nei soffitti della reggia di Venaria sono esibite diverse tipologie di caccia, da quelle dei Cervi famosi, legate a condottieri valorosi come Telefo, a quelle infernali che hanno come protagonisti animali mostruosi. Diana fu elevata a modello di virtù diventando una sorta di alter ego della Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, che spesso si fece ritrarre con le sembianze della divinità. La dea della caccia è inoltre celebrata in numerose opere, come l’affresco di Charles-André van Loo e le sculture di Giovanni Battista Bernero a Stupinigi, mentre alla Reggia di Venaria e al Castello di Racconigi, due interi saloni illustrano alcune storie della sua vita. La grande passione dei Savoia per la caccia trova spiegazione nell’alto valore simbolico di questa pratica, che era vista come propedeutica al comando e alla guerra.
La fascinazione per le favole del mito rimase inalterata nel corso dei secoli: dalla celebrazione dei principi di Carignano tramite l’affresco di Legnanino raffigurante l’Apoteosi di Ercole (1699-1703), simbolo di eroe per eccellenza, al Sacrificio di Ifigenia affrescato da Giovanni Battista Crosato nella Palazzina di Caccia di Stupinigi (1733), fino all’Ottocento, quando Luigi Vacca decorò diversi ambienti del Castello di Govone con la Storia di Niobe, le Storie di Atena e il Concilio degli dèi, mentre in un Gabinetto di Racconigi Pelagio Palagi metteva in scena le Storie di Apollo, dio del Sole e protettore delle Arti.

Approfondimenti

Ambito fiammingo, Battaglia di Tommaso di Savoia-Carignano

Andrea Casella, Allegoria della Magnificenza, 1664

Antoine de Pienne, su disegno di Giovanni Francesco Sacchetti, Ritratto di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours nelle vesti di Diana, 1673 circa

Bartolomeo Guidobono entro stucchi di Pietro Somasso, Aurora sul carro condotto da Pegaso con Eros, 1702 circa

Bernardo Falconi, attribuite, Allegorie marine

Carle Vanloo, Storie di Diana, 1733

Charles Coypel, Claude Audran, Storie di don Chisciotte, 1746-1749

Chiablese Gregorio Guglielmi, Allegorie, 1768, Sala da pranzo

Chiablese Mattia Franceschini, Venere consegna le armi ad Enea, 1758

Claudio Francesco Beaumont, Morte di Didone, episodio a grisaille nella cornice, 1742 circa

Claudio Francesco Beaumont, Trionfo della pace, 1748, affresco, Galleria delle battaglie

Claudio Francesco Beaumont, Venere ordina le armi a Vulcano per Enea, 1738-1742

Corrado Giaquinto, sovrapporta con Deucalione e Pirra, 1735 circa

Daniel Seiter, Trionfo di Aurora, 1693-1694 circa

Emanuel Sadeler e Adam Vischer, Mercurio suona la tuba circondato da due amorini, 1600 circa

Filippo Minei, Sala delle Fatiche d’Ercole, decorazioni a grottesche, 1721-1727

Francesco Hayez, La sete patita dai primi crociati sotto le mura di Gerusalemme, 1833-1850

Giovanni Battista Bernero, Diana e Atteone, 1771-1772

Giovanni Battista Crosato, Sovrapporta con il ratto d’Europa, 1733

Giovanni Claret, Storie di cervi famosi, 1662 circa

Giovanni Comandu, Evangelista Torricelli, Carro del sole con quattro continenti, fine XVIII secolo

Giovanni Francesco Fariano, Minerva che scaccia i giganti entro decorazioni a grottesca, 1735 circa

Giovanni Paolo Recchi (1606 circa – 1686) e bottega, Fasti del re Arduino d’Ivrea, 1665

Giovanni Paolo Recchi e Giovanni Antonio Recchi, Il dominio di Diana sui mostri infernali, 1662 circa

Giuseppe Bollina, rilievi Storie di Diana, XVIII secolo

Giuseppe Gaggini, Trionfo del console Lucio Emilio Paolo

Gregorio De Ferrari, Giove accoglie il guerriero trionfante, 1684-1687 circa

Hieronymus Borstorffer, Ciparisso trasformato in cipresso da Apollo, 1598-1610 circa

Ignazio Nepote, Alessandro rende omaggio a Rossane, 1737

Isidoro Bianchi e collaboratori, Figure allegoriche e segni zodiacali, 1637

Isidoro, Francesco e Pompeo Bianchi, Volta della Stanza verde con scene di metamorfosi, 1637 circa

Jean Baptiste van Loo. Allegoria delle stagioni, 1719, appartamento della principessa secondo Gabinetto di Levante

Laurent Pécheux, La Verità inseguita dal Tempo e posta da Minerva sotto la protezione di Giove, 1778-1784

Leonardo Marini, affresco della volta con medaglioni a grisaille con episodi mitologici, appartamento di Maria Letizia

Lorenzo Pecheux, entro cornice attribuita a Francesco Bolgiè, Giuseppina di Lorena Carignano e la sorella Carlotta compiono un sacrificio all’altare dell’Amicizia, 1779-1781

Luigi Vacca, volta con il Concilio degli dei, camera di udienza del re, appartamento a levante del re

Luigi Vacca, volta con Storie di Atena, camera di udienza della regina, appartamento della regina

Manifattura italiana ,Rotella da pompa con Bellerofonte a cavallo di Pegaso che scaglia un dardo contro la chimera, 1550-1560 circa

Manifattura lombarda, Rotella da pompa con Ercole vittorioso sull’Idra, 1560-1570 circa

Nicolas Régnier, Allegoria della Saggezza e Allegoria della Vanità, 1626

Nicolas Sebastian Adam, Sfinge, terracotta, metà ‘700

Paolo Emilio Morgari, Allegorie delle capitali sabaude, dettaglio della volta della Sala del Convego

Pelagio Palagi, affreschi del gabinetto di Apollo, 1840 circa

Raffaele Monti, Velata, marmo, galleria di Eolo, 1845

Simone Setti, piano di tavolo con Venere che rimprovera Cupido, metà XVII secolo

Soffitto con Allegoria della Fortezza, Sala da Pranzo, Appartamento di Maria Letizia al pianterreno

Stefano Maria Legnani, episodi del mito di Ercole, 1699-1703, Appartamento Mezzogiorno

Stefano Maria Legnani, Trionfo di Venere, Stanza contigua al gabinetto di cantone

Vittorio Amedeo Rapous, Enea ed Evandro, 1789