Una residenza di caccia per una corte europea
Residenza per la caccia e le feste edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei gioielli monumentali di Torino, a 10 km da Piazza Castello, in perfetta direttrice verso sud. Costruita sui terreni della prima donazione di Emanuele Filiberto all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1573), è oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, un ente governativo dedicato alla sua conservazione e valorizzazione. Riaperta al pubblico dopo importanti lavori di restauro, la Palazzina di Caccia è tra i complessi settecenteschi più straordinari in Europa con i suoi arredi originali, i dipinti, i capolavori di ebanisteria e il disegno del territorio.
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La razionale gestione del territorio emerge nella progettazione di un vero e proprio agglomerato urbano al servizio della Palazzina, completo di scuderie, magazzini, cascine, canili e abitazioni. Dal 1754, il complesso divenne facilmente raggiungibile dalla capitale attraverso una strada alberata.
Per l’edificio principale, Juvarra concepì una struttura a forma di croce di sant’Andrea nei cui bracci, proiettati verso i giardini, trovavano spazio gli appartamenti destinati alla famiglia reale. Al centro della croce, perno dello schema geometrico su cui è impostata la planimetria, sorge l’ampio salone ellittico ideato come uno spettacolare spazio per le feste. Interamente dipinto a finte architetture dai quadraturisti bolognesi Domenico e Giuseppe Valeriani, il salone coinvolge lo spettatore in uno scenografico dialogo tra pittura, scultura e architettura, amalgamate dalla luce che entra dalle ampie finestrature. Il tema della caccia, scelto per il centrovolta del salone con l’Apoteosi di Diana, è, insieme a quello della natura, il filo conduttore per gli affreschi, gli arredi e le sculture che ornano gli ambienti della residenza.
Su richiesta di Carlo Emanuele III (successore di Vittorio Amedeo II) dal 1740 Benedetto Alfieri ampliò la palazzina con due appartamenti destinati ai figli del nuovo re, il duca di Savoia e il duca di Chiablese. Gli interni si caratterizzarono per la decorazione rococò incentrata sul fascino degli specchi e sul gusto per l’esotismo, con salotti rivestiti di carte importate dalla Cina. Con il 1798 e l’occupazione francese si conclusero gli ampliamenti, durati tutto il secolo; durante l’Ottocento la palazzina fu riarredata più volte per ospitare i sovrani che la scelsero come luogo di villeggiatura, come Carlo Felice e Maria Cristina di Borbone e, ancora nel Novecento, Margherita di Savoia.
Dal 1919 la Palazzina di Caccia di Stupinigi, affidata all’Ordine Mauriziano, divenne sede del Museo di Arte e ammobiliamento. Importanti lavori di restauro sono stati condotti recentemente e dal 2016 il percorso di visita ripristinato prevede la quasi totalità degli appartamenti aulici. La conservazione e valorizzazione di questo patrimonio si deve oggi alla Fondazione Ordine Mauriziano.
Informazioni
Telefono: +39 011 6200634
biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it
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