Tenuta di Pollenzo
Un'azienda agraria per il re
La creazione della grande azienda agricola
Nel cuore delle Langhe e del Roero re Carlo Alberto di Savoia-Carignano recuperò, a partire dal 1833, l’antico borgo romano di Pollenzo, in frazione di Bra, per fondare la propria azienda agricola dotata di cascine, vigneti e cantine. Il complesso fu progettato dall’architetto Ernesto Melano e dal poliedrico artista Pelagio Palagi che assecondarono il gusto neogotico del sovrano elaborando una suggestiva città ideale in forme neo-medievali. Per il vasto parco all’inglese, abbellito da un laghetto artificiale alimentato dal fiume Tanaro, Carlo Alberto si affidò al noto paesaggista Xavier Kurten.
L'organizzazione
L’articolata organizzazione prevedeva una struttura principale denominata Agenzia, sede della direzione della tenuta e caratterizzata ai lati da un imponente torrione merlato e da una grande cascina detta Albertina. In quest’area vennero collocati gli uffici, la scuderia, la rimessa delle carrozze e la Vinaia. Gli scantinati vennero adibiti a cantine e bottiglieria per la conservazione dei vini. Sulle vestigie di un antico castello del XIII secolo ne venne edificato uno nuovo, in cui la corte sabauda poteva soggiornare nei periodi di villeggiatura. La decorazione degli ambienti fu eseguita da Palagi e dalla sua équipe secondo uno stile eclettico in cui i richiami all’antichità classica convivono con il revival gotico.
Oltre alla tenuta, il sogno neo-medievale di Carlo Alberto coinvolse anche il borgo, in parte rifondato in funzione dell’azienda agricola. Furono edificate le abitazioni per i contadini, il mercato e la piazza centrale sulla quale si affaccia la nuova chiesa parrocchiale: un imponente e severo edificio in stile gotico dedicato a San Vittore e costruito su precedenti resti paleocristiani.
Il centro dell’enogastronomia
L’originaria vocazione agricola del complesso è mantenuta ancora oggi: dal 2004 l’Agenzia e la cascina Albertina sono sede dell’Università di Scienze Gastronomiche, promossa da Slow Food, della Banca del Vino, dove si conservano i vini dei migliori produttori italiani e dell’Albergo dell’Agenzia (quattro stelle con 47 camere, ristorante gourmet, fitness e palestra). Nel parco dell’Agenzia tre aree archeologiche testimoniano la fase tardo-antica (V-VI secolo) e quella medievale (X-XIII secolo) di Pollentia, fondata dai romani alla fine del II secolo dopo Cristo.
Il Castello, attualmente di proprietà privata, non è visitabile dal pubblico.
- 1438: Il feudo di Pollenzo, con il castello medievale, è proprietà dei marchesi Romagnano.
- 1751-1762: Tommaso Giacomo di Romagnano muore senza eredi e i Savoia prendono possesso del feudo.
- Inizi del XIX secolo: Il castello è utilizzato dagli allievi dell’Accademia Militare come luogo di villeggiatura.
- 1832: Il castello è acquisito dal patrimonio particolare di Carlo Alberto, che inizia la realizzazione della grande azienda agricola.
- 1835: Palagio Palagi realizza nuovi alloggi per la corte.
- 1835: Xaver Kurten è nominato direttore dei giardini.
- 1836: seconda campagna di lavori per il castello, la residenza e il parco (Ernest Melano, Palagi, Kurten).
- 1835-1843: realizzazione dell’Agenzia e della cascina Albertina.
- 1847: Viene conclusa la nuova chiesa di San Vittore.
- 1861-1878: Vittorio Emanuele II riallestisce della residenza.
- 1877: In occasione del soggiorno della contessa di Mirafiori vengono riallestiti gli appartamenti.
- 2000: nasce l’Agenzia di Pollenzo che ne cura il restauro
- 2004: vi ha sede l'Università degli Studi di scienze gastronomiche
- Oggi: la gestione è curata dall’Agenzia di Pollenzo e vi hanno sede l’Università degli Studi di scienze gastronomiche e la Banca del Vino
Maria Teresa di Lorena, regina di Sardegna 1801–1855
Con il marito, re Carlo Alberto, amava venire qui durante la villeggiatura estiva.
Figlia di Ferdinando II di Lorena granduca di Toscana e di maria Luisa di Borbone principessa di Napoli e Sicilia.
Nel 1817 sposa a Firenze Carlo Alberto principe di Carignano al quale darà tre figli: Vittorio Emanuele, futuro Vittorio Emanuele II, Ferdinando e Maria Cristina. Dal 1849, quando rimane vedova, vive principalmente al castello di Moncalieri, alla palazzina di caccia di Stupinigi in compagnia del figlio Vittorio Emanuele II e alla nuora, e raramente al castello di Racconigi, dove aveva abitato con il marito.