Castello di Moncalieri
Da fortezza a dimora reale
Nel Medioevo
Il Castello di Moncalieri, che si erge imponente sulla collina a sud-est di Torino è una delle più antiche e grandi residenze sabaude costituenti il sistema della “Corona di delizie”. Il primo nucleo venne edificato nel XIII secolo con funzione difensiva; risalgono invece al tardo quattrocento le due torri a pianta circolare oggi inglobate nella facciata rivolta verso la città. Nel Seicento venne trasformato da Cristina di Francia e da suo figlio Carlo Emanuele II in residenza di svago per la corte. La struttura a C con possenti torrioni angolari si apre verso il retrostante parco collinare vasto circa 5 ettari.
L’amata residenza sulla collina
Nel Castello di Moncalieri Vittorio Amedeo II fu arrestato nel 1732 per aver tentato di revocare la sua abdicazione e tornare al potere, morendovi poco dopo.
Intorno al 1775 fu Vittorio Amedeo III ad incaricare l’architetto Francesco Martinez (nipote di Juvarra) di ampliare gli spazi e di crearne di nuovi, come la scenografica Cappella Regia.
Tra il 1788 e il 1789, vennero riallestiti da Leonardo Marini gli appartamenti al primo piano per i principi di Piemonte, mentre Giovanni Battista Piacenza e Carlo Randoni si occuparono di quello al piano terra, destinato ai duchi d’Aosta.
Le complesse vicende del XIX e XX secolo segnarono il destino della residenza. Durante l’occupazione francese divenne caserma e ospedale militare, perdendo gran parte degli allestimenti e degli arredi. Cancellato il passaggio delle truppe, il Castello tornò ad essere abitato, amato dalle donne di Casa Savoia, in particolare la regina Maria Adelaide e le principesse Maria Clotilde e Maria Letizia. Di questa fase tardo ottocentesca, allestita dall’architetto Domenico Ferri secondo uno stile eclettico di gusto francese, rimane come esempio l’appartamento del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II e della sua consorte Maria Adelaide, con lo spettacolare Salotto Blu sfarzosamente arredato e decorato in stile neobarocco.
Da residenza a caserma
Alla fine della prima guerra mondiale Vittorio Emanuele III cedette allo Stato alcuni castelli della Corona, fra essi Moncalieri, all’interno del quale era comunque stata garantita la permanenza della principessa Maria Letizia fino alla morte, avvenuta il 25 ottobre 1926. Due anni dopo fu inaugurata al suo interno la Scuola di reclutamento per gli Ufficiali di complemento del Corpo d’Armata di Torino. Divenne caserma dell’Arma dei Carabinieri dal 1945 e oggi ospita il 1° Reggimento Carabinieri “Piemonte”.
Nel 2008 un incendio, divampato nel torrione sud-est, ha distrutto parte dell’appartamento di Vittorio Emanuele II, incluso nel percorso di visita, causando gravi danni ed una irreparabile perdita per il patrimonio storico e culturale italiano, come la sala nella quale il 20 novembre 1849 il re firmò il Proclama di Moncalieri, determinante per la futura unità della nazione. I complessi restauri, conclusisi nel 2017, hanno restituito al pubblico questi spazi con un allestimento evocativo che, tramite un sistema di pannelli e velari, mostra “in trasparenza” il loro aspetto prima dei danneggiamenti.
- 1277: Il castello medievale è di proprietà di Tommaso III di Savoia
- Dal 1650: Carlo Emanuele II amplia l’antico maniero, su disegno di Amedeo di Castellamonte
- 1647-1683: Opere affidate a Andrea Costaguta, Amedeo di Castellamonte, Carlo Morello definisco l’attuale configurazione planimetrica; realizzazione del parco
- 1752-1756: Alfieri coordina numerosi interventi
- 1775-1778: Vittorio Amedeo III predilige la residenza di Moncalieri e promuove diversi lavori
- 1789: Gio. Battista Piacenza allestisce l’appartamento dei duchi d’Aosta
- 1799-1814: L’occupazione delle truppe francesi apporta gravi danni al castello che viene trasformato in quartier generale, ospedale militare e carcere
- 1816-1824: Vittorio Emanuele I effettua importanti opere di restauro
- 1831-1849: Carlo Alberto fa riammodernare gli appartamenti
- 1852: Importanti lavori di trasformazione nella manica centrale e negli appartamenti di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide
- 1879-1926: Il castello è stabilmente abitato da Maria Clotilde di Savoia e dalla figlia Letizia
- Post 1926: Il castello è consegnato alla Scuola di Reclutamento Ufficiali del Corpo d’Armata di Torino e al I Battaglione Allievi Sottoufficiali Carabinieri (1948).
- Oggi: Il castello è sede del di 1º Reggimento carabinieri "Piemonte". Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude cura l’apertura degli Appartamenti reali. Il Parco appartiene alla Città di Moncalieri.
Vittorio Emanuele II re di Sardegna, re d’Italia, 1820-1878
Una delle Residenze predilette dal primo Re d’Italia: qui nel 1849 emanò il celebre Proclama.
Primogenito di Carlo Alberto e Maria Teresa d’Asburgo Lorena.Nel 1842 sposa Maria Adelaide di Asburgo Lorena. Mel 1847 inizia una relazione con Rosa Vercellana, della “la Bela Rosin”, la sposa morganaticamente nel 1868 nominandola contessa di Mirafiori. Nel 1849, dopo l’abdicazione del padre, sala al trono, assecondando il Risorgimento italiano. Non revoca lo Statuto Albertino, anche se interviene spesso nella politica interna sostituendosi più volte al ministro Cavour e appoggiando, dopo la morte di questi, governi di destra. Contro il parere dei suoi ministri, decide di diventare comandante supremo nella seconda e terza guerra d’indipendenza e nei momenti decisivi svolge personalmente le trattative con le potenze straniere. Nel 1861 conclude il processo di unificazione nazionale diventando primo re d’Italia. La presa di Roma, nel 1870, lo consacra successivamente “padre della patria”. Ampi i suoi interventi in ambito architettonico e artistico. Nel 1852, durante i lavori di risistemazione degli appartamenti reali presso il castello di Moncalieri, incarica il pittore Domenico Ferri della decorazione dei suoi appartamenti. Propone trasformazioni al complesso della Mandria, effettuate tra il 1863 e il 1869, prevedendo la realizzazione degli appartamenti reali e altri ampliamenti, tali da conferire il nome di borgo all’intero complesso. Nel 1864 trasferisce la capitale da Torino a Firenze. Nel 1868 cede Villa della Regina all’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, destinandola a collegio. Durante il suo regno riallestisce inoltre il castello di Pollenzo.