Castello di Agliè

Un romantico trionfo di eleganza

La Storia

Un castello dal fascino discreto
Con più di trecento stanze, il magnifico parco di alberi secolari, l’incredibile collezione d’arte che spazia dai reperti archeologici ai manufatti orientali, il Castello di Agliè è una tappa obbligata per scoprire le bellezze nei dintorni di Torino e il nobile passato di Casa Savoia.
L’impianto del Seicento
La residenza venne edificata dagli anni Quaranta del Seicento sui resti di un antico castello del XII secolo per volontà del conte Filippo San Martino d’Agliè, raffinato intellettuale, politico di primo piano e amante di Cristina di Francia.
A questa fase appartiene lo spettacolare Salone d’onore interamente affrescato da Giovanni Paolo Recchi e dalla sua bottega per celebrare le vicende medievali del primo re d’Italia Arduino d’Ivrea, da cui discendeva la famiglia San Martino.

La trasformazione in residenza reale
Nel 1764 il castello venne acquistato dal re Carlo Emanuele III di Savoia per il figlio Benedetto Maurizio, duca del Chiablese. Nell’arco di circa un decennio l’architetto Ignazio Birago di Borgaro riplasmò l’intero complesso integrandolo armoniosamente con il borgo di Agliè. Vennero realizzate ex novo la piazza e la chiesa parrocchiale, a sua volta collegata al castello tramite una galleria coperta a due piani fuori terra tuttora esistente. All’interno della residenza la Sala delle cacce, ampio atrio d’ingresso e biglietto da visita del castello, ornata nel 1770 con sobri trofei in stucco di Giuseppe Bolina, segna un aggiornamento di gusto in chiave neoclassica.
Le importanti trasformazioni interessarono anche l’immenso parco, che venne risistemato alla francese da Michel Benard, direttore dei Reali Giardini, con la realizzazione di un lago circolare, posto al fondo del parco, in linea con l’asse longitudinale. Imperdibile è la scenografica Fontana dei Fiumi posta verso la facciata sud e impreziosita dai gruppi scultorei dei fratelli Collino.

La residenza dei Duchi di Genova
Durante il periodo napoleonico il castello fu utilizzato come ricovero di mendicità. Rientrato in possesso dei Savoia nel 1823, fu ammodernato da Michele Broda su incarico del re Carlo Felice e della moglie Maria Cristina di Borbone. Ai coniugi si deve il notevole arricchimento delle collezioni. La passione della regina per le antichità e l’archeologia, che aveva condotto importanti scavi nelle sue proprietà nel Lazio, è testimoniata dai numerosi reperti conservati ad Agliè, in particolare nella Sala Tuscolana. Tra il 1838 e il 1840 vennero apportate modifiche anche al parco dal paesaggista Xavier Kurten, secondo la nuova moda del giardino romantico.
Alla morte di Maria Cristina il castello venne ereditato da Ferdinando di Savoia, duca di Genova. Il viaggio diplomatico in Asia del figlio di Ferdinando, il duca Tomaso, incrementò ulteriormente le raccolte con un’importante collezione di oggetti d’arte etnografica e orientale.
Durante gli anni della prima guerra mondiale la moglie di Tomaso, Isabella di Baviera, decise di istituire un piccolo presidio ospedaliero di tredici stanze per la convalescenza degli ufficiali di guerra nella parte più antica del castello, affacciato verso il giardino all’italiana di impianto seicentesco.
Venduto allo Stato nel 1939, il castello venne destinato a diventare museo di se stesso e oggi conserva intatti i suoi tesori e tutti gli arredi.

La Cronologia


  • Dal XII secolo: è documentata una struttura fortificata sul sito dell’attuale castello.

  • 1642-1657: Filippo d’Agliè affida la trasformazione in imponente palazzo barocco probabilmente a Amedeo di Castellamonte.

  • 1763: Carlo Emanuele III acquista il castello come appannaggio del figlio Benedetto Maria Maurizio duca del Chiablese.

  • 1764: Ignazio Birago di Borgaro lo trasforma in un palazzo-villa adatto alle nuove esigenze della corte.

  • 1765-1771: progettazione degli arredi. Filippo Valentino Benard disegno il parco.

  • 1799-1815: il governo francese trasforma il castello in ricovero: il parco è venduto a privati.

  • 1815: il castello ritorna nelle mani di Marianna, vedova del duca di Chiablese.

  • 1823: Marianna del Chiablese lascia in eredità il castello al re Carlo Felice che ne affida il restauro a Michele Borda.

  • 1831-1849: il castello è residenza di Maria Cristina delle Due Sicilia vedova di Carlo Felice

  • 1849: il castello passa a Ferdinando duca di Genova e poi ai suoi discendenti del ramo Savoia-Genova

  • 1881: è completata la facciata, sono sistemati i tetti e l’aiuola di fronte al castello.

  • 1939: il castello è acquistato dallo Stato.

  • 1955-1979: restauri diretti dalla Soprintendenza alle Belle Arti.

  • 1982: riapertura del castello e del parco al pubblico

  • Oggi: il Castello è in consegna alla Direzione Regionale Musei del Piemonte (Ministero della Cultura)

Il Personaggio

Maria Cristina di Borbone-Napoli regina di Sardegna 1779-1849
Moglie del re Carlo Felice, lo scelse come buen retiro e scrigno delle sue collezioni.

Figlia di Ferdinando IV di Borbone re di Napoli e di Sicilia e di Maria Carolina d’Asburgo Lorena. Nel 1798 abbandona la città di Napoli con la famiglia per trasferirsi a Palermo. Nel 1807 sposa il cugino Carlo Felice di Savoia; nello stesso anno lascia la Sicilia per recarsi in Sardegna dove i Savoia si trovano in esilio. Nel 1817, insieme al marito, rientra a Torino. Nel 1831, dopo la morte di Carlo Felice, soggiorna presso la famiglia a Napoli e dal 1832, a Torino, conduce vita ritirata. Dal 1836 alterna i soggiorni torinesi con quelli presso i castelli di Govone e Agliè, per la decorazione del quale incarica pittori piemontesi e liguri operanti a Roma, dove risiede abitualmente fino al 1843. Ritornata in Piemonte, a eccezione dei periodi invernali che trascorre in Liguria, è una delle figure di maggior spicco per la storia del castello di Agliè, dove di impegna alla riorganizzazione degli spazi e al riallestimento dell’appartamento reale. Diverse le commissioni di dipinti da lei patrocinate ad autori noti: fra gli altri, D’Azeglio e Gonin. Alla sua morte il castello diviene di proprietà del secondogenito del re Carlo Alberto, Ferdinando di Savoia duca di Genova.