Castello del Valentino

Feste e ricevimenti nei giardini di corte

La Storia

Il castello sul fiume
Adagiato su una sponda del fiume Po, nel cuore del polmone verde di Torino, il Castello del Valentino deriva il suo nome da Vallantinum, termine che indicava la morfologia del terreno circostante, contraddistinto da una piccola valle.
Le sue vicende sono legate al trasferimento della capitale del ducato di Savoia da Chambery a Torino nel 1563. Appena un anno dopo, il duca Emanuele Filiberto acquistò il sito allo scopo di estendere strategicamente il proprio controllo anche ai dintorni della città.

Il Castello alla francese
Nel corso del Seicento la residenza conobbe il suo massimo splendore. Nel 1619, in occasione del matrimonio tra Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia, il duca Carlo Emanuele I la donò alla giovane sposa che nell’arco di circa vent’anni la trasformò secondo il gusto francese. La progettazione venne affidata agli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte che intervennero sulla volumetria della facciata verso il Po, direttamente raggiungibile dal fiume e di quella posta verso l’attuale chiesa di San Salvario, in corrispondenza di un grande viale alberato, oggi corso Marconi.
Alla magnificenza dell’architettura corrisponde la meraviglia degli interni. Raffinati soggetti vennero affrescati da Isidoro Bianchi e dalla sua bottega dapprima sulle volte delle stanze rivolte verso sud a partire dal 1633, entro ricche cornici in stucco dorato. Nel salone d’onore, invece, la pittura dei Bianchi celebrava esplicitamente lo stretto rapporto tra la corte di Torino e quella di Francia. Dal 1645 anche le sale verso nord vennero decorate con stucchi e affreschi, eseguiti da Giovanni Paolo e Giovanni Antonio Recchi e da un’abile équipe di stuccatori luganesi (Alessandro Casella, Bernardino Quadri, Elia Castelli e Giovanni Luca Corbellino).

Nel Settecento
Dopo i fasti promossi da Cristina di Francia, nel Settecento gli interventi furono piuttosto limitati poiché il palazzo non venne più utilizzato come residenza dalla corte. Nel 1729 Vittorio Amedeo II trasformò uno dei due giardini laterali in Orto botanico, con lo scopo di studiare e coltivare una grande varietà di piante.

La casa degli architetti
Alla metà dell’Ottocento risalgono le ultime trasformazioni realizzate su progetto di Domenico Ferri e Luigi Tonta, che modificarono in parte l’originale assetto castellamontiano. Nel 1861 il castello divenne sede della Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri di Torino (fondata nel 1859), da cui nacque nel 1906 il Politecnico di Torino. Ancora oggi la scuola di Architettura occupa l’antica residenza.

La Cronologia


  • XVI secolo: Emanuele Filiberto acquista la proprietà e nel 1578 la cede al figlio illegittimo Amedeo marchese di San Ramberto

  • dal 1619: Maria Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, commissiona a Carlo di Castellamonte il progetto architettonico secondo il gusto francese

  • dal 1632: Decorazione interna ad opera dei Bianchi, di Solaro e di Casasopra

  • 1637: Alla morte di Vittorio Amedeo I, Maria Cristina sceglie il Valentino come dimora ufficiale

  • dal 1643: Vengono realizzati i due padiglioni anteriori, definendo il pavillon système

  • 1645: Amedeo di Castellamonte sostituisce il padre Carlo nella direzione del cantiere

  • 1663: Muore Maria Cristina. Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours completa la decorazione del castello

  • 1729: Il giardino nord è destinato a Orto Botanico
    Prima metà del XIX secolo: L’esercito francese istituisce al castello la Scuola di Veterinaria; con la Restaurazione il castello è sede del Corpo Pontieri di Artiglieria
    Metà del XIX secolo: Ha inizio la realizzazione del Parco urbano del Valentino

  • 1858: Le maniche castellamontiane vengono demolite e si costruiscono le gallerie laterali. Domenico Ferri e Luigi Tonta restaurano l’edificio

  • Post 1861: Il complesso è destinato a Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri

  • 1929: nasce la Facoltà di architettura che ha sede nel castello

  • dal 1970: restauro delle facciate, delle coperture e delle sale del piano nobile

  • Oggi: Il castello è la sede della Scuola di Architettura del Politecnico di Torino.

Il Personaggio

Maria Cristina di Francia duchessa di Savoia 1606-1663
Consorte del duca Vittorio Amedeo I, fece edificare il Castello alla francese affacciato sul Po.

Figlia di Enrico IV re di Francia e di Maria de’ Medici. Nel 1619 sposa il duca Vittorio Amedeo I di Savoia e nello stesso anno riceve come dono di nozze dal suocero Carlo Emanuele I il territorio e il castello del Valentino. Ne propone la trasformazione in due fasi distinte: la prima, tra il 1620 e il 1621, che riguarda l’edificio preesistente, e la seconda, dal 1633 fino al 1660, in cui vengono realizzati i padiglioni anteriori, le gallerie porticate e l’emiciclo. Dal 1620 fino al 1637, insieme al marito, risiede e propone trasformazioni e adeguamenti al castello di Mirafiori, usato principalmente come luogo di diporto e sede di battute di caccia. Nel 1621, nel suo progetto di integrazione tra città, fiume e paesaggio collinare, estende oltre il Po i possedimenti del Valentino acquistando il terreno attorno a San Vito, su cui esiste già una vigna e ne propone la ridefinizione. Dal 1622 commissiona i lavori di risistemazione del giardino e dell’apparato idrico dell’edificio, noto come Vigna di Madama Reale. Rimasta vedova nel 1637, dal 1638 assume, in nome del secondogenito Carlo Emanuele II, la reggenza, che esercita di fatto fino alla morte anche dopo il raggiungimento della maggiore età da parte del figlio (1648). Intenta a proseguire la politica del marito, è accusata di voler far annettere il Piemonte alla Francia. Dopo l morte del marito sceglie il castello del Valentino come sua residenze prediletta, a discapito del Regio Parco: Nel 1648, ottenuta l’approvazione del Consiglio delle fabbriche e fortificazioni in merito al progetto di reinterpretazione del complesso della Vigna di Madama Reale, segue la demolizione del fabbricato vecchio e commissiona i lavori per la costruzione di un nuovo edificio, dove risiede dal 1653 fino alla morte.