La Merenda Reale
Torcetti, savoiardi, baci di dama, bicerin, gianduiotti…
Lo storico appuntamento goloso torinese rivive nelle Residenze Reali Sabaude
Nel 1700 la merenda era un trastullo reale, un rituale goloso e mondano della vita di Corte: dalle 14.00 alle 22.00 gli aristocratici dal palato esigente sorbivano tazze di cioccolata calda, accompagnate da biscotti tradizionali e nuove raffinate specialità dolciarie inventate appositamente dai cuochi di Palazzo. Rigorosamente da intingere, ecco i torcetti, i confortini, i canestrelli, i savoiardi – i più antichi biscotti italiani – i pazientini, gli amaretti, gli asinini, le meringhe, i baci di dama.
E per finire, un assaggio di torrone di mandorle e un croccante diablottino, l’antenato di tutti i cioccolatini.
Nel 1800, Torino ha ormai meritato in tutta Europa la fama di “capitale del gusto”, e vanta una costellazione di caffè e pasticcerie frequentati dai rappresentanti della emergente classe borghese, ma anche dai Reali, che non disdegnano di uscire dal palazzo per concedersi un “bicerin” a base di caffè, fior di latte e cioccolata, sempre accompagnato da un dolce “bagnato”, cioè da intingere: fra le tante specialità del nuovo secolo, il chifel, il foré, il biciolan vercellese, la brioss di pasta frolla, il friabile parisien: con il Risorgimento sono di moda il garibaldin e il Garibaldi. E nella seconda metà del secolo i golosi hanno a disposizione i noaset – nocciolini – di Chivasso, i gianduiotti, i cri-cri.