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Palazzina di Caccia di Stupinigi
6 Settembre 2024 - 31 Dicembre 2024
La carrozza di Napoleone

Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi torna la berlina di gala napoleonica restaurata.
La berlina di gala, un tipo di carrozza molto in voga all’inizio del XIX secolo, venne realizzata intorno al 1805-1810 dal celebre carrozziere parigino Jean-Ernest-Auguste Getting, uno dei principali fornitori delle Scuderie Imperiali di Napoleone. Riccamente decorata e rifinita, era destinata ai cortei di gala e alle gite cittadine. La carrozza, che presenta lo stemma napoleonico sulle portiere, potrebbe aver fatto parte del corteo che nel 1805 portò Napoleone a Milano per l’incoronazione a Re d’Italia, con una prima tappa intermedia a Stupinigi dove soggiornò insieme alla moglie Giuseppina. La berlina passò poi alla seconda moglie Maria Luigia d’Austria, dal 1816 duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, come attesta lo stemma che sostituisce le insegne napoleoniche originali. Nel 1845 la carrozza fu acquistata da Antonio Delavo, un farmacista appassionato di storia napoleonica, che la inserì nel museo dedicato alla battaglia di Marengo allestito nella sua villa. Risale probabilmente a quest’epoca lo stemma imperiale dipinto sopra a quello di Maria Luigia per “ri-napoleonizzare” la berlina. Nel 1947, quando la residenza venne venduta, la berlina passò all’antiquario di Novi Ligure Edilio Cavanna che la conservò senza particolari attenzioni in un capanno adibito a magazzino. Nel 1953 il celebre sensitivo Gustavo Adolfo Rol, appassionato di storia napoleonica, decise di acquistare la carrozza e di farla restaurare a Torino. Per intervento della Soprintendente alle Gallerie per il Piemonte Noemi Gabrielli, la carrozza passò di proprietà all’Ordine Mauriziano il 3 giugno del 1955, per essere destinata alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Dopo nuovi restauri nel 2021 a cura del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, in occasione del duecentesimo anniversario della morte di Napoleone, la berlina è stata esposta per un periodo alla Reggia di Venaria, prima di fare ritorno a Stupinigi.