Patrimonio di archeologia industriale

Comune di Agliè

Molini, setifici e storie di lavoro nel cuore di Agliè

Passeggiare tra Piazza Molini e Piazza Setificio significa rivivere il passato industriale di Agliè: tra mulini, filande e torcitoi, queste vie raccontano l’identità di una comunità che ha costruito il suo futuro sull’acqua, la fatica e l’innovazione.

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Passeggiare tra Piazza Molini, Piazza Setificio e le vie omonime significa immergersi in un pezzo importante della storia industriale di Agliè: quella dell’archeologia industriale, dove passato e presente si incontrano tra architetture sopravvissute e memoria condivisa.

In queste aree si respira ancora l’anima laboriosa di un’epoca in cui l’energia dell’acqua, la fatica umana e l’ingegno tecnico alimentavano molini, filande e setifici, veri motori dello sviluppo economico e sociale del territorio.

Le strutture antiche, oggi in parte riconvertite o integrate nel tessuto urbano, raccontano un passato fatto di lavoro, solidarietà e trasformazione.

  • Piazza Molini e la vicina via erano il cuore pulsante della produzione molitoria, con canali e ruote idrauliche. Qui si trovavano due mulini: il superiore, che forniva farina e luce elettrica, e l’inferiore, utilizzato per il foraggio. C’erano anche un frantoio, la centralina ducale e le scuderie.
    Oggi resta il solo “mulino superiore”, bene demaniale e prima tappa dell’itinerario industriale alladiese.

  • Piazza Setificio e Via Setificio custodiscono la memoria dell’industria serica, eccellenza locale e importante sbocco lavorativo, soprattutto per le donne. Il filatoio, costruito nel 1736 dal Conte San Martino, sfruttava l’acqua del Canale di Caluso per alimentare i torcitoi.
    Attiva fino al 1932, la filanda impiegava fino a 236 operai, contribuendo alla crescita economica del paese.

Tra i protagonisti della storia industriale alladiese si ricordano:

  • Alberto Blumer, che nel 1896 fondò uno stabilimento tessile, poi ceduto alla De Angeli Frua, attivo fino al 1953.

  • Adriano Olivetti, che lo rilevò nel 1954, avviando la produzione della celebre Lettera 22 e dando vita a una nuova stagione sociale per Agliè, poi proseguita con la Lettera 32 e le macchine riprografiche.
    Lo stabilimento Olivetti chiuse definitivamente nel 2008, proprio nell’anno del suo centenario.

Oggi questi spazi storici sono stati rivalutati e raccontano, in chiave urbana e culturale, una stagione fondamentale dell’identità del borgo.

Un turismo lento li percorre, osservando dettagli architettonici, ascoltando storie e riscoprendo il valore di un patrimonio industriale spesso dimenticato, ma indispensabile per comprendere il carattere e il progresso di Agliè.

Scopri la Agliè operaia: un viaggio tra mulini, setifici e memoria viva

 

Cammina tra le vie dell’archeologia industriale alladiese e lasciati guidare da edifici, persone e storie che hanno fatto la storia del lavoro in Canavese.