I giardini e il parco

Comune di Govone

Castello, giardino e armonia sabauda

Attorno al Castello Reale di Govone si estende un parco di quattro ettari con giardini storici, scorci romantici, viali alberati e fioriture rare come i tulipani selvatici. Un luogo che racconta gusto, paesaggio e storia.
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Il Castello Reale di Govone domina l’omonimo borgo, incastonato all’interno di un parco e giardini di quattro ettari.
La progettazione di questo primo giardino formale fu affidata probabilmente a Michel Benard che organizzò gli spazi in una successione di viali, terrazze, stanze verdi, fontane e parterres che culminavano sul piazzale superiore dove lo scalone monumentale, decorato con i marmi provenienti dalla Fontana d’Ercole di Venaria Reale, sotto lo sguardo vigile dei telamoni, permetteva l’accesso al castello.
Questo giardino, pur mantenendo la sua conformazione, subì un primo ampliamento nel 1820, quando il re Carlo Felice di Savoia commissionò a Xavier Kurten la realizzazione di un giardino paesaggistico oltre le mura che cingevano l’antico giardino.

Un ponte decorato con sculture in forma egizia permetteva di valicare la strada e scendere nella valle di Casarito dove percorsi sinuosi, che si diramavano tra boschetti e radure, permettevano di raggiungere il laghetto al fondo della vallata con il suo capanno chiamato “Romitaggio”. Per ospitare la grande quantità di agrumi fu realizzata una “Citroniera”, una serra oggi convertita in salone incontri.
Un secondo ampliamento fu commissionato dalla regina Maria Cristina di Borbone-Napoli, ormai vedova di Carlo Felice, verso San Martino sempre in forme paesaggistiche in cui fu realizzata anche una piramide.

Con l’acquisto da parte del Comune di Govone del castello e dei suoi giardini, questi ultimi furono trasformati nell’odierno parco pubblico, mentre le parti di giardino paesaggistico oltre le mura perimetrali furono vendute a proprietari terrieri.
Il parco è visitabile in tutti i mesi dell’anno: in autunno a dare spettacolo è il foliage con gli alberi che si tingono dei colori caldi come il giallo, l’arancio e il rosso, in primavera si possono ammirare le fioriture spontanee di violette, delle pervinche e dei muscari. In particolare, nel mese di marzo, il prato del parco si colora di piccole macchie rosse: i Tulipa oculus solis (occhio di sole). La varietà spontanea Tulipa oculus solis praecox Ten, da tempo in via di estinzione ma protetta da una legge regionale, ha infatti trovato il suo habitat ideale nel parco storico, dove si è ampiamente diffusa. La fioritura dei bulbi di tulipano segna anche l'inizio della stagione dei numerosi eventi, con l’appuntamento Tulipani a corte.

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