In villeggiatura tra affreschi e giardini
Fortezza di epoca medievale, fu ricostruita nelle attuali forme barocche dai conti Solaro sui disegni di Guarino Guarini: nel corso del Settecento le sue facciate furono decorate con le imponenti statue provenienti dalla Reggia di Venaria e gli interni con ricche e preziose tappezzerie cinesi appositamente acquistate in Oriente. Acquisita dai Savoia alla fine del ‘700, fu scelto da Carlo Felice come villeggiatura estiva: il re fece ridecorare gli interni con spettacolari affreschi e splendidi trompe-l’oeil, come quelli di ispirazione mitologica che decorano il salone d’onore. Il Castello di Govone è conosciuto anche per i giardini e il parco all’italiana, dove fioriscono numerose varietà di rose antiche e una rara specie di tulipano selvatico.
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Esistente sin dall’XI secolo, il Castello venne riedificato dal 1678 su progetto del celebre architetto Guarino Guarini, incaricato da Roberto Solaro, ambasciatore dei Savoia e Gran Priore dell’Ordine di Malta, e da suo nipote il conte di Govone Ottavio Francesco Solaro.
La maestosa facciata, caratterizzata da uno scalone d’onore a quattro rampe e realizzata verso la fine del XVIII secolo, fu arricchita con le imponenti sculture seicentesche provenienti dalla smantellata Fontana di Ercole della Reggia di Venaria, coi telamoni di Giovanni Battista Casella e Carlo Pagano e con i quattro bozzetti dei Trofei militari in terracotta, progettati da Giovanni Baratta per Palazzo Madama, utilizzati per decorare la facciata di levante.
Nel 1795 il Castello passò ai Savoia anche se poco dopo, durante l’occupazione francese, finì all’asta. È con il nuovo acquisto e la restituzione a Carlo Felice di Savoia e della consorte Maria Cristina di Borbone, intenzionati a utilizzarlo come luogo di villeggiatura estiva, che gli interni vennero profondamente rinnovati (1819-1825) a partire dallo scenografico salone d’onore: un ampio spazio a trompe-l’œil che illusionisticamente richiama i templi classici, sulle cui pareti e sulla volta è raccontata la Storia di Niobe tratta dalla mitologia greca. Le favole antiche, affrescate da Carlo Pagani, Andrea Piazza, Luigi Vacca e Fabrizio Sevesi, furono scelte anche per decorare le volte degli ambienti al piano nobile, destinati al fratello di Carlo Felice, Vittorio Emanuele I, alla moglie Maria Teresa d’Asburgo-Este e ai principi di Carignano. Agli anni Venti dell’Ottocento risale anche il parco con il romantico giardino all’inglese, progettato dal paesaggista Xavier Kurten.
Verso la fine dell’Ottocento la residenza fu acquisita dalla casa bancaria Tedeschi e poi dalla famiglia Ovazza Segre di Torino. Nel 1897 divenne un punto di riferimento per i Govonesi poiché entrò a fare parte dei beni del Comune che vi istituì la scuola e vi insediò uffici pubblici. La maggior parte degli arredi fu messa all’asta e acquistata in blocco da Andrea Massena, principe d’Essling, e si può oggi ammirare negli allestimenti in stile nelle sale del Museo della Villa Massena a Nizza.
Attualmente una parte dell’edificio ospita gli uffici del municipio e la biblioteca comunale. Sono aperti al pubblico gli appartamenti al piano nobile, tra cui spicca il gabinetto cinese caratterizzato da vivacissime carte da parati settecentesche raffiguranti scene di vita quotidiana in Cina, l’atrio di ingresso e l’appartamento Montesquieu al piano terra con fini decorazioni a stucco geometriche e floreali.
Informazioni
Piazza Roma, 1 – Govone (CN)
Telefono: +39 371 4918587
info@castellorealedigovone.it
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