Teatrino

La stagione di rinnovamenti del Castello di Agliè promossa da re Carlo Felice di Savoia e da Maria Cristina di Borbone vide anche la realizzazione di un nuovo teatro, ricavato negli spazi destinati nel Seicento all’incompiuta cappella di San Michele. Il sovrano, appassionato di teatro, nel 1825 ne affidò la progettazione all’architetto saluzzese Michele Borda, attivo nello stesso periodo anche al Castello di Govone.
Il teatrino conserva a tutt’oggi non solo gli arredi e le decorazioni originarie, ma anche il sistema di quinte e scene progettato dallo scenografo Fabrizio Sevesi, ancora eccezionalmente funzionante. La sala è caratterizzata da una platea semicircolare, con dieci colonne in legno che sorreggono una piccola galleria e il palco reale. Quest’ultimo è sormontato da un monogramma con le iniziali intrecciate dei sovrani. Il teatrino era collegato al piano superiore da una scala nascosta che conduceva all’Appartamento dei comici.
Il palco, di dimensioni ridotte, presenta sulle quinte una decorazione pittorica raffigurante, entro medaglioni, i ritratti dei più noti commediografi e drammaturghi italiani: Alfieri, Monti, Goldoni, Metastasio.
Una curiosità: all’interno del teatrino del Castello di Agliè si conobbero i genitori del poeta Guido Gozzano, impegnati nella recitazione de La partita a scacchi di Giuseppe Giacosa.

Castello di Agliè