Salotto verde

Il Salotto verde deve il suo nome al colore della carta da parati che riveste le pareti in doppio velluto con puntinatura dorata. Dall’inventario del 1879, documento indispensabile per ricostruire come si presentasse la residenza prima della vendita ai marchesi Medici del Vascello, risulta che l’ambiente in origine fungeva da Camera dell’Alcova. Questa destinazione d’uso è confermata dalla decorazione dei pannelli inseriti nel soffitto a cassettoni. Nel riquadro centrale è infatti raffigurato un soggetto che rimanda all’alternarsi del sonno e della veglia: il Sorgere dell’Aurora mentre la Notte si addormenta. Al centro l’Aurora porta fiori e luce nel mondo, circondata da gioiosi puttini in volo. In basso a destra la Notte, raffigurata come una madre, stringe al petto due infanti assonnati e si tira sul capo una coperta, preparandosi a dormire. Gli altri pannelli, dipinti con grazia e maestria, riproducono degli impalpabili veli di trina, sorretti da ghirlande di rose e altri fiori. Come nel resto della residenza, la presenza delle rose omaggia la padrona di casa, Rosa Vercellana contessa di Mirafiori e di Fontanafredda. I dipinti del soffitto furono realizzati dai fratelli Carlo, Placido e Domenico Mossello, cui spettò la maggior parte delle decorazioni del castello.
Gli arredi, che corrispondono a quelli menzionati nell’inventario del 1879, furono forniti dalla ditta Levera. I fratelli Delfino e Annibale Levera si affermarono alla metà dell’Ottocento diventando una delle ditte più importanti del Piemonte. Nel passaggio da una produzione artigianale a una in serie, i Levera furono in grado di progettare un arredo funzionale e al contempo di lusso, rispettoso della tradizione dell’ebanisteria piemontese del XVIII secolo. Sedie, poltrone, sofà, consolles e specchiere in legno dorato sono realizzate in stile neorocaille.
Alle pareti sono esposti dipinti appartenenti alla collezione del re e di Rosa Vercellana. Non si tratta di opere ufficiali e celebrative ma di quadri di piccolo formato illustranti soggetti storici e letterari che riflettono il tono più intimo e privato della residenza.

Castello della Mandria