Salotto blu
La sala è posizionata al primo piano dell’ala sud-est del Castello di Moncalieri ed è considerata una delle più preziose e più ricche della residenza, per la conservazione degli arredi e degli ornati originari.
L’ambiente già “Camera di trattenimento della regina Maria Adelaide” definito anche “Salotto blu” per la tappezzeria originale in seta su fondo azzurro, fu realizzato nel 1852 come sontuoso salotto per la regina Maria Adelaide. Rappresenta la testimonianza più significativa della capacità dell’architetto Domenico Ferri, successore dal 1854 di Pelagio Palagi nella direzione dei lavori di corte, di interpretare il revival di stili ottocentesco in chiave neo-rococò.
Su progetto di Ferri, Gabriele Capello rivestì le pareti con raffinate boiseries in legno di pioppo, rosa, noce, larice, palissandro e acero. Questo artista, abile intagliatore ed ebanista, combinò sapientemente le diverse colorazioni dei legni con i bronzi cesellati da Giuseppe Colla e con le porcellane incastonate come gioielli nelle boiseries. Sulle cinque porte a battenti, le sovrapporte dipinte a putti scherzanti furono realizzate dai figli del direttore dei lavori Ferri, Gaetano e Augusto. A loro si devono anche le decorazioni pittoriche del soffitto, incorniciate da volute e medaglioni in stucco con stemmi sabaudi lavorati dagli scultori Pietro Isella e Silvestro Simonetta. Lo stile francesizzante si impose soprattutto nella scelta degli arredi mobili, come lo scrittoio con alzata del mobilificio Wassmuss acquistato direttamente a Parigi, e le dodici sedie, due dormeuses, tre poltrone e un sofà in stile neo barocco, rivestite con imbottiture in lampasso (tessuto operato) con fondo a raso blu a fogliami, a evocare la colorazione delle tappezzerie alle pareti. In origine nella sala erano collocati anche alcuni arredi settecenteschi realizzati da Pietro Piffetti, oggi al Quirinale: un doppio corpo, due cassettoni e una coppia di piedistalli.