Salone Feste

La Sala delle feste testimonia la fase più recente della secolare storia di Palazzo Madama. Lo spazio venne ricavato tra il 1927 e il 1928 dall’accorpamento di due camere settecentesche, quella di Parata e quella dei Paggi, al fine di dotare l’edificio di un nuovo ambiente di rappresentanza. Il Comune di Torino, che aveva ricevuto dal Demanio la concessione di parte del palazzo, intendeva infatti utilizzare la sala per le manifestazioni cittadine.
La decorazione della volta è stata concepita in stile dal pittore e restauratore Carlo Cussetti riprendendo gli affreschi preesistenti nella Camera di Parata e in accordo con le volte barocche che si possono ammirare nelle sale adiacenti come, ad esempio, l’Allegoria della Primavera di Domenico Guidobono. Le partiture architettoniche, che prolungano illusionisticamente lo spazio della sala, si aprono su di un cielo appena solcato da qualche nuvola mentre lungo i bordi, entro cartelle monocrome, compaiono sei allegorie della Gloria e delle Virtù regie. Oltre a queste si riconoscono il moto e l’emblema della padrona di casa, Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours: un ramo fiorito con le parole “In Stipite Regnat” (“Regna nella propria discendenza”) a ribadire il diritto della Madama Reale al governo dello Stato.
Nell’allestimento attuale la sala assolve ancora alla sua funzione di rappresentanza, ospitando incontri e presentazioni del museo. Al suo interno è esposta una pregiata serie di sofà con lo schienale intagliato e dorato, espressione del gusto rococò che plasmò la residenza nella prima metà del Settecento. Anche i dipinti scelti per ornare le pareti sono esemplificativi dei diversi indirizzi pittorici del XVIII secolo: dalle scene di vita quotidiana torinese di Giovanni Michele Graneri, al naturalismo dei contadini di Giacomo Ceruti fino allo sfarzo della nobiltà veneziana ritratta da Francesco Fontebasso nelle vesti di Antonio e Cleopatra.

Palazzo Madama