Sala del Bonzanigo
L’ambiente, posizionato nell’Appartamento di Levante (già del duca di Chiablese), è registrato nell’inventario del 1908 come Camera da bagno. In occasione del riallestimento della residenza degli anni Sessanta del Novecento, fu dedicato a Giuseppe Maria Bonzanigo. Il criterio museografico scelto dall’allora Soprintendente alle Belle Arti Noemi Gabrielli aveva infatti l’intenzione di mettere in rilievo alcune rilevanti personalità artistiche. Tra queste, uno dei personaggi di primo piano per l’arredo delle residenze sabaude è proprio Bonzanigo. Si tratta di un intagliatore piemontese attivo dalla seconda metà del XVIII secolo sino all’inizio del XIX, formatosi nella bottega di Pietro Piffetti e in seguito attivo per la corte a Palazzo Reale, Moncalieri, Venaria Reale, Rivoli, Govone e Racconigi. A lui fu dedicata la sala in virtù della presenza di uno straordinario arredo scolpito e dipinto in blu e bianco, uno stipo che tuttavia gli studi successivi hanno attribuito ad un altro artista coevo, Francesco Bolgiè.
La sala è arredata selezionando opere in linea con il gusto di fine Settecento: due serie di ventole, sgabelli laccati in azzurro e bianco provenienti da Moncalieri, candelieri in bronzo dorato già presenti a Stupinigi dal 1908. Sulla parete una specchiera, probabilmente già anticamente allestita nella sala, esibisce al centro un ovale attribuito ai fratelli Duprà, con il ritratto del duca di Chiablese in veste da ufficiale fanciullo. Gli intagli dorati databili agli ultimi decenni del XVIII secolo incorniciano il ritratto con trofei, corone d’alloro e un’aquila. Le sovrapporte sono opera di Pietro Domenico Olivero (1749-1753) e raffigurano il Gioco del pallone elastico e la Caccia al cervo; sulla volta, gli affreschi con finte architetture furono eseguiti da Giovanni Battista Alberoni nel 1753.