Sala dei dignitari
La sala dei Dignitari, collocata al primo piano nobile, mette in scena il gusto ricercato di re Carlo Alberto per l’archeologia e per le antichità classiche. Si tratta dell’anticamera che apriva il percorso cerimoniale seguito dai ministri, funzionari e cortigiani per essere ricevuti in udienza dal re. L’ambiente è noto anche come sala del caffè per via dell’abitudine, da parte dei membri della corte, di riunirvisi dopo i pasti.
La sala fu realizzata da Pelagio Palagi tra il 1834 e il 1839 in pieno stile neopompeiano. La scelta dei soggetti da dipingere lungo le pareti e nella volta mirava a celebrare le doti di Carlo Alberto come condottiero vittorioso. Gli episodi sono tratti dalla mitologia greca e dai grandi poemi epici dell’Iliade di Omero e dell’Eneide di Virgilio. Nel soffitto le storie di Enea e di Ettore, dipinte da Carlo Bellosio e Giovanni Battista Airaghi, si alternano a riquadri decorati a grottesca e a raffigurazioni di tempietti classici.
A Racconigi, come nelle altre residenze reali, Palagi fu affiancato da una équipe ben collaudata di abili artisti in grado di trasformare in pittura, scultura e intaglio ogni suo progetto. Nella sua rievocazione di un mondo antico, l’architetto non tralasciò alcun dettaglio: dai Geni alati dipinti lungo le pareti da Bellosio, Airaghi e Vitale Saletta, alle porte ornate da Menadi intagliate da Gabriele Capello, agli arredi in marmo di Giuseppe Gaggini fino ai reggi-tenda in bronzo dorato a forma di girale d’acanto, motivo vegetale in uso già nell’antichità, terminanti in splendide teste di cavallo. Il pavimento, infine, è realizzato a mosaico da Baldassarre Macchi e raffigura al centro un bassorilievo con trofei militari.