Sala degli scudieri

Facente parte del primo nucleo costitutivo della residenza, ultimato entro il 1731, la sala venne decorata poco dopo con affreschi nel soffitto realizzati da Giovanni Battista Crosato entro le quadrature di Girolamo Mengozzi Colonna. La finta architettura che divide lo spazio in vele e pennacchi, sapientemente costituita da Mengozzi Colonna, si apre al centro dove Crosato raffigurò l’episodio mitologico dell’uccisione del Drago Pitone da parte di Apollo. Nascosto sul Monte Parnaso e custode dell’Oracolo di Delfi, il mostro fu sconfitto dal dio greco per vendicare la madre Latona. Ai lati del riquadro centrale furono affrescate ricche nature morte di selvaggina, pesci e frutti che alludono alla residenza come luogo di caccia e svago. Una scimmietta intenta a gustarsi un frutto e la figura di un cacciatore che si sporge da una finta balaustra ribadiscono questo aspetto più quotidiano della raffigurazione. Negli ovali d’angolo furono affrescate le allegorie delle quattro stagioni: un vecchio che si riscalda davanti a un braciere rappresenta l’Inverno, due donne ornate di fiori e di spighe di grano rimandano rispettivamente alla Primavera e all’Estate mentre l’Autunno è dipinto come un giovane coronato da pampini e appoggiato a un otre colmo di vino.
L’allestimento della sala venne profondamento rinnovato verso la fine del XVIII secolo. Intorno al 1777 fu collocato il ciclo di tredici tele con soggetti venatori realizzato da Vittorio Amedeo Cignaroli su commissione del re Carlo Emanuele III. Nel 1791 il pittore Angelo Vacca eseguì alcuni restauri, decorando le pareti con pannelli dipinti di azzurro da cui spiccano mascheroni reggi ghirlanda, trofei di caccia e nature morte.

Palazzina di Caccia di Stupinigi