Sala da ballo

La Sala da Ballo, situata al termine del percorso di visita del piano nobile, è uno degli ambienti più maestosi del Palazzo Reale. Essa venne realizzata da Pelagio Palagi su incarico di re Carlo Alberto tra il 1834 e il 1842 per ospitare i ricevimenti e le feste di corte. In precedenza l’ambiente era costituito, sin dalla metà del Seicento, da due anticamere che secondo il cerimoniale introducevano alla Sala del trono della regina. Palagi le unì, immaginando la nuova sala come una rivisitazione di un tempio neoclassico: lo spazio è infatti scandito da venti colonne in marmo bianco di Carrara, sormontate da altrettanti capitelli corinzi fusi in bronzo dalla ditta torinese Colla e Odetti. Per evitare di compromettere la statica dell’edificio, le colonne furono lasciate parzialmente vuote, così da non far gravare il loro peso sul piano sottostante. Il soffitto fu eseguito a cassettoni in legno dorato con rosoni in cartapesta. Palagi si occupò personalmente del grande dipinto da porre al centro; tuttavia i numerosi impegni, la complessità della composizione, raffigurante una affollata Danza delle Ore, e le grandi dimensioni della tela ne protrassero la realizzazione fino alla sua morte nel 1860. Il tema della danza prosegue anche nel fregio sottostante, dove i pittori Francesco Gonin e Carlo Bellosio dipinsero delle danzatrici abbigliate all’antica, ispirandosi ai modelli di Pompei ed Ercolano riscoperti un secolo prima.
Le grandi dimensioni dell’ambiente – che supera i 260 metri quadrati – costituirono una vera e propria sfida per Palagi. La sua realizzazione richiese molti sforzi sia in termini di tempo che di denaro. Secondo le fonti dell’epoca, l’intera operazione arrivò a costare più di un milione di lire. La profusione di dorature, gli otto lampadari in cristallo di Boemia, fusi in bronzo dalla ditta Colla e Odetti, e le grandi specchiere creano preziosi giochi di luce rendendo la Sala da Ballo un ambiente ricco di fascino senza tempo.

Palazzo Reale