Galleria del Daniel

La Galleria del Daniel è uno degli ambienti più spettacolari del Palazzo Reale di Torino. Entrando dalla Sala della Colazione e percorrendo la lunghezza della galleria, ci si immerge in un mondo fatto di riflessi e dorature. Dal momento che l’ambiente fu elaborato tra la fine del Seicento e la metà del Settecento, l’allestimento è frutto dell’integrazione tra la magnificenza barocca e l’attenzione alle arti decorative tipica del rococò.
Durante la prima fase decorativa (1690-1694), la galleria fu affrescata dal pittore viennese Daniel Seiter, il cui nome restò per sempre legato all’ambiente. Il duca era all’epoca Vittorio Amedeo II, che, dopo un lungo periodo di reggenza da parte della madre, aveva ormai preso il potere. Tutta la volta della galleria fu quindi dedicata alla sua celebrazione come eroe accolto nell’Olimpo.
Come nelle altre residenze europee, lo spazio della galleria rappresentava un ambiente centrale per la vita di corte. Vi si svolgevano balli e concerti, durante i quali gli invitati dovevano meravigliarsi per il buon gusto dell’arredo e la ricchezza delle pitture. Per questo motivo, il successore di Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III, decise di investire ingenti somme di denaro nella decorazione delle pareti. Dal 1742 il progetto fu affidato al primo architetto di corte Benedetto Alfieri. Le pareti furono interamente rivestite di specchi sui quali le decorazioni intagliate e dorate scandiscono l’architettura della galleria. All’interno delle diverse sezioni delle pareti, fu allestita una vera e propria quadreria utilizzando i dipinti appena acquistati dalla collezione viennese del Principe Eugenio di Savoia. L’arredo fu completato da tavoli, sofà e appliques per candele, che rendevano ancora più suggestivo l’ambiente grazie ai riflessi della luce sugli specchi e sulle dorature.
Durante l’epoca napoleonica, la galleria fu spogliata dei dipinti, che presero la via di Parigi. Con la Restaurazione, fu recuperata l’originaria collezione sabauda che fu quindi destinata alla Regia Pinacoteca (ora Galleria Sabauda). Nel 1840 re Carlo Alberto scelse di far allestire nella Galleria del Daniel, all’interno delle decorazioni settecentesche, l’attuale quadreria composta da ritratti di personaggi illustri dipinti per l’occasione da pittori contemporanei come, ad esempio, Pietro Ayres.

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