Galleria Beaumont

La Galleria Beaumont o Galleria della regina è il risultato di un cantiere durato ininterrottamente per cent’anni (1732-1832), durante i quali l’ambiente fu oggetto di continue trasformazioni.
Nel XVIII secolo, le gallerie delle dimore reali avevano la funzione di accogliere feste e concerti e di esporre le preziose collezioni dinastiche. A questo scopo, dal 1732 l’architetto Filippo Juvarra progettò la decorazione della galleria posizionata al fondo delle camere riservate alla regina al primo piano di Palazzo Reale. Si trattava di un ambiente lungo 67 metri ricavato dalla seicentesca Grande Galleria di Carlo Emanuele I e collegava il Palazzo Reale con il complesso delle Segreterie di Stato. Dal 1733 Pietro Filippo Somasso e Pietro Giuseppe Muttoni eseguirono le cornici in stucco dorato entro le quali il primo pittore di corte Claudio Francesco Beaumont dipinse le Storie di Enea (1738-1742). Dal 1739 il cantiere passò sotto la direzione di Benedetto Alfieri che si orientò sulla sistemazione delle pareti, con numerose modifiche scalate nel tempo. Il progetto alfieriano prevedeva un rivestimento marmoreo con sculture e dipinti inizialmente alternati ad arazzi. Nel 1754 è registrata la presenza di ventinove capolavori, soprattutto della pittura bolognese e veneta di Cinque e Seicento, come il Ratto delle Sabine di Francesco Bassano e la Regina di Saba offre doni a Salomone di Paolo Veronese, distribuiti in base alle loro dimensioni.
Sul fronte della scultura, i lavori furono inizialmente affidati a Simone Martinez: quattro suoi rilievi con Elementi avrebbero dovuto ornare la galleria ma non vi furono poi collocati, e lo stesso vale per le statue delle Quattro stagioni oggi a Venaria Reale. Di questa fase furono mantenuti invece i tavoli in marmo con putti. Una svolta classicista fu intrapresa dal 1760, con le quattro sculture dei fratelli Ignazio e Filippo Collino con virtù, rilievi e busti in marmo con personaggi dell’antica Roma (1768), e altri rilievi di Giovanni Battista Bernero (1789-1790).
Tra il 1805 e il 1807 si completò il rivestimento marmoreo delle pareti e nello stesso 1807 Giacomo Spalla progettava di collocarvi quattro rilievi in marmo con storie napoleoniche. Ancora una volta, si tratterà di un progetto che subì radicali variazioni, sino all’ultima, grande modifica: nel 1832, il nuovo sovrano Carlo Alberto decise di raccogliere i dipinti reali presso la Regia Pinacoteca, destinando la Galleria Beaumont al Museo di Armi Antiche e Moderne, oggi Armeria Reale.

Armeria Reale