Gabinetto di toeletta
Il Gabinetto di toeletta del re è posizionato accanto alla Camera del letto nel padiglione costruito da Michelangelo Garove dal 1699. Come gli altri ambienti di questo settore, il Gabinetto fu decorato dallo stuccatore luganese Pietro Somasso e dai suoi collaboratori durante il primo decennio del Settecento. Sul soffitto, gli stucchi angolari sono plasmati con malleabili forme di conchiglie profilate di elementi fitomorfi, che creano il fondale per i giochi degli amorini disposti a coppie.
L’ambiente era destinato alla vestizione e al trucco del sovrano. Si trattava di una complessa cerimonia, alla quale partecipava un numero chiuso di cortigiani e aiutanti, insigniti di precisi compiti che testimoniavano la loro vicinanza al sovrano. Dopo essersi svegliato nella Camera del letto, il re si recava nella stanza attigua, il Gabinetto di toeletta. Si lavava le mani nel bacile che il Garzone di camera, dopo aver assaggiato l’acqua, porgeva all’Aiutante di camera insieme alla caraffa e alla salvietta. Quest’ultimo passava a sua volta quegli oggetti al Gentiluomo di camera, che versava così l’acqua mentre il Primo Paggio sorreggeva le maniche della camicia del re. Con un continuo passaggio di vestiti tra l’Aiutante di camera e il Gran Ciambellano, il re veniva vestito. Questa cerimonia quotidiana si concludeva con la presentazione del collare dell’Annunziata su un vassoio d’argento: il re lo indossava insieme alla parrucca.
In un Gabinetto di toeletta non potevano quindi mancare specchi e oggetti atti a contenere il nécessaire per la vestizione: gli arredi originali della sala sono oggi evocati dai mobili settecenteschi di Luigi Prinotto e Pietro Piffetti, maestri dell’ebanisteria piemontese, e dal curioso portaparrucca di manifattura veneziana, in comodato dal Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama.