Gabinetto delle miniature
Il Gabinetto delle miniature al primo piano del Palazzo Reale di Torino testimonia l’affascinante storia di continui riallestimenti decorativi. Situato nella manica nord-est del palazzo, durante il Settecento faceva parte dell’Appartamento d’Estate, un nucleo di ambienti affacciati verso il cortile centrale.
Il Gabinetto deve il suo nome alla collezione di miniature (piccoli ritratti) rappresentanti i protagonisti della dinastia sabauda, collocati su pareti rivestite di specchi e incorniciati d’intagli dorati. La veste attuale dell’ambiente è il risultato di una serie di interventi decorativi iniziati nel 1737, quando l’abate Felice Ramelli donò a re Carlo Emanuele III settantadue ritratti in miniatura. Questi furono inizialmente allestiti sulle pareti a specchio del Gabinetto del Pregadio, adiacente a quello oggi detto “delle miniature”, entro cornici scolpite da Giovanni Luigi Bosso. La ricca decorazione dell’ambiente previde anche l’inserimento di una serie di dipinti realizzati dal veneto Giuseppe Nogari.
A cavallo del 1740 veniva decorata anche la stanza oggi detta “delle Miniature” e, all’epoca denominata come Gabinetto di Toeletta. A quel periodo risalgono gli affreschi del napoletano Francesco De Mura, che sulla volta dipinse l’Infanzia di Achille. Tra il 1758 e il 1767 vi fu poi allestita una collezione di settantasette miniature realizzate da Giuseppe Lavy, e da quel momento la sala assunse la denominazione attuale.
Nell’Ottocento, a seguito delle ingenti trasformazioni degli interni del Palazzo Reale volute da re Carlo Alberto, i due ambienti contigui furono pesantemente rinnovati: furono smantellate le decorazioni al Gabinetto del pregadio e trasferite in quello di Toeletta (o delle miniature), dove venne eretta una nuova parete e realizzato il fregio sotto la volta su disegno di Pelagio Palagi. Ancora alla fine del secolo, i riallestimenti di Emilio Stramucci coinvolsero questo ambiente e nel 1911-1912 furono aggiunti altri piccoli ritratti.