Gabinetto dei ghiacci
Il Gabinetto dei ghiacci in Palazzo Chiablese è uno straordinario ambiente che rappresenta superbamente il gusto rococò diffuso in Piemonte alla metà del XVIII secolo. Fu decorato per il duca Benedetto Maurizio intorno al 1760, quando l’architetto di corte Benedetto Alfieri progettò un appartamento alla moda affacciato sulla piazzetta reale, destinato al figlio prediletto di re Carlo Emanuele III.
Come si evince dal nome, la particolarità che lo rende uno degli interni più affascinanti delle residenze sabaude è il fatto di essere rivestito di specchi, all’epoca denominati “ghiacci”.
Si trattava di una vera e propria moda nella decorazione d’interni europea del Settecento. Attraverso questa scelta decorativa, il committente dimostrava la sua agiatezza, dal momento che spendeva enormi somme di denaro per le preziosissime lastre di vetro; l’obiettivo principale era però quello di creare suggestivi giochi di riflessi amplificati dalla luce delle candele. Gli specchi furono incorniciati da boiseries decorate con raffinatissimi intagli dorati, lavorati dalle équipes di intagliatori attivi anche per il vicino Palazzo Reale, come Giuseppe Gianotti, Francesco Antonio Ghigo, Giuseppe Antonio Riva, Giuseppe Stroppiana. Gli ornati alle pareti sembrano quasi prolungarsi sulla volta, organizzata in campiture irregolari percorse da elementi vegetali modellati in stucco. Gli scintillii dorati e i riflessi degli specchi smaterializzano lo spazio della sala, che sembra quasi aprirsi sui paesaggi incantati delle sovrapporte dipinte da Vittorio Amedeo Cignaroli.