Gabinetto cinese

Il Gabinetto cinese al primo piano è uno degli ambienti più celebri del percorso di visita del Palazzo Reale di Torino. Nel Settecento l’ambiente svolgeva funzioni di Gabinetto di Toeletta, come da tradizione attiguo alla Camera del letto, mentre nel XIX secolo divenne il Gabinetto della segreteria privata di Carlo Alberto. Decorato tra il 1733 e 1737, ancora oggi mantiene intatta la sua preziosa veste settecentesca. La sala fa parte del nucleo di ambienti rinnovati in quegli anni per la regina Polissena d’Assia. A causa della sua prematura morte nel 1735, la sovrana non poté però vedere conclusi i lavori, che furono ultimati in occasione delle nozze di re Carlo Emanuele III con la terza moglie, Elisabetta Teresa di Lorena.
L’ambiente fu allestito secondo il gusto “alla China” su progetto di Filippo Juvarra. Lo stile orientaleggiante deriva dalla scelta di rivestire le pareti con una serie di lacche cinesi fatte acquistare nel 1732 dall’architetto a Roma. Il pittore Pietro Massa si occupò di integrare i pannelli orientali con altre tavole dipinte in stile, in modo da completare il rivestimento della sala. Quaranta lacche nere decorate con composizioni di fiori e uccelli entro paesaggi orientali furono inserite in una boiserie lignea composta da un’intelaiatura dipinta di rosso e decorata con rami fioriti dorati. Le lacche, disposte su tre registri, sono intervallate da alte specchiere che rischiarano l’ambiente. Le raffinatissime cornici scolpite e dorate sono opera di Giovanni Luigi Bosso e Pietro Giuseppe Valle, che furono pagati a più riprese sino al 1737. L’accordo delle diverse tecniche decorative fa di questo ambiente un capolavoro del gusto cinese in Piemonte, frutto della fantasia delle maestranze locali. Per la decorazione pittorica della volta con il Giudizio di Paride (1735-1737), fu coinvolto il primo pittore di corte, Claudio Francesco Beaumont, attivo anche nell’ambiente attiguo, il Gabinetto dei Fiori (oggi Medagliere) con il perduto Ratto di Elena.

Palazzo Reale