Camera del trucco

La sala fa parte dell’Appartamento di Sua Maestà sito al primo piano di Villa della Regina, composto da quattro grandi stanze e altrettanti gabinetti. Gli ambienti dove si svolgeva la vita più privata erano collocati verso la città, mentre quelli dedicati all’intrattenimento, verso i giardini. Tra questi ultimi, vi era la Camera detta del Trucco per via dell’antica presenza di un tavolo da biliardo con il quale si praticava un gioco denominato in tal modo.

La decorazione e l’arredo testimoniano oggi la stratificazione di diverse fasi decorative. La volta fu realizzata durante i lavori di aggiornamento promossi dalla regina Anna Maria d’Orléans, con l’inserimento del dipinto ovale rappresentante il Trionfo di Davide con la testa di Golia in passato attribuito a Daniel Seiter ma realizzato da Claudio Francesco Beaumont nel 1717-1718. Alla sovrana è legata la tela con la Veduta del Castello di Saint Cloud, residenza appartenuta ai duchi d’Orléans. Anche il tavolo sottostante testimonia il gusto promosso ai tempi della moglie di Vittorio Amedeo II.
Durante l’epoca di Carlo Emanuele III e della moglie Polissena d’Assia-Rheinfels, regina di Sardegna dal 1730 alla sua morte nel 1735, la sala fu rinnovata installando la zoccolatura con pannelli dipinti, le porte con sovrapporte e le decorazioni delle finestre. Questi interventi si devono ai progetti di Filippo Juvarra e Giovanni Pietro Baroni di Tavigliano, che coinvolsero il veneto Giovanni Battista Crosato per i dipinti con scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio: due sovrafinestre, il Ratto di Europa e Teti dea del mare, e quattro sovrapporte, Apelle ritrae Campaspe, Achille e le figlie di Licomede, la Morte di Cleopatra e la Morte di Sofonisba. Queste ultime due furono rubate nel 1979.
Secondo gli inventari settecenteschi della Villa, l’ambiente era decorato con più di sessanta dipinti, oggi evocati dai ritratti dei diversi personaggi legati alla residenza, come il principe Maurizio di Savoia, la regina Anna Maria d’Orléans, Vittorio Amedeo III, Vittorio Emanuele II e la consorte Maria Adelaide Asburgo-Lorena. Dal 1819 fu usato come sala da pranzo e poi trasformato in aula scolastica ai tempi dell’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari.

Villa della Regina