Camera da letto Maria Adelaide
In occasione del matrimonio tra Vittorio Emanuele II di Savoia con Maria Adelaide d’Austria, celebrato nel 1842 a Stupinigi, al secondo piano nobile del Castello di Racconigi fu allestito un appartamento nuziale. A quell’epoca la coppia deteneva ancora il titolo di duchi di Savoia: sarebbero divenuti sovrani di Sardegna nel 1849, con l’abdicazione di Carlo Alberto. L’appartamento prevedeva un’anticamera che conduceva al torrione nord est, dove si trovavano una zona maschile e una femminile, composta da camera da letto, gabinetto di toeletta e gabinetto di preghiera. Fino ad allora, la Camera da letto di Maria Adelaide era stata utilizzata come Sala di ricevimento di Vittorio Emanuele e in occasione delle nozze fu completamente rinnovata. La decorazione a monocromo della volta fu sostituita da finissime grottesche entro scomparti romboidali, lavoro ad affresco dei pittori Giuseppe Catena e Antonio Trefogli, mentre le tappezzerie in lampasso verde furono sostituite con altre in blu, riproposte nell’allestimento odierno con tessuti realizzati basandosi sui modelli originali. Per l’arredo fu coinvolto Gabriele Capello, che dal 1841 ricevette numerosi pagamenti per l’allestimento delle sale dell’appartamento. Nello specifico, per la Camera da letto realizzò arredi caratterizzati dalla presenza di montanti angolari a colonnine e pannelli chiari, con intarsi più scuri che creano composizioni decorative a palmette.
Secondo l’inventario realizzato a conclusione dei lavori, nella sala erano presenti tre commodes di mogano, acero e spiniero intagliate ed intarsiate, due sofà, quattro seggioloni, due sedie, una specchiera e il letto nuziale. Come spesso accade nelle sale degli appartamenti secondari, la sua funzione mutò poco dopo e all’inizio del XX secolo divenne anticamera per Umberto II. Tuttavia l’arredo di Maria Adelaide è in parte ancora presente nella sala ed è evocato dal grandioso letto a baldacchino.