Camera da letto della regina
La camera da letto della regina Maria Adelaide, posta al piano nobile, è una testimonianza preziosa dell’originale allestimento ottocentesco della residenza. Si tratta infatti di una delle poche sale, insieme all’adiacente Camera di trattenimento (nota come Salotto blu), che ha conservato la maggior parte delle decorazioni e degli arredi progettati da Domenico Ferri tra il 1852 e il 1854. Ferri concepì l’ambiente secondo un gusto eclettico di cui fu promotore all’interno della residenza. In questo caso l’architetto optò per un revival tardo manierista così da conferire un’idea di austera sontuosità alla camera. Sono diretta espressione di questo gusto il grande letto à la duchesse sormontato da un imponente baldacchino, la coppia di cassettoni realizzati dall’ebanista Gabriele Capello su disegno di Domenico Ferri e il piedistallo in legno e bronzo concepito per il raro vaso della Manifattura di Meissen, decorato con uccelli e fiori di viburno. Lungo una delle pareti della camera si apre un piccolo pregadio con inginocchiatoio e crocifisso in avorio davanti al quale la regina poteva rivolgere le proprie preghiere.
A differenza della Camera da letto del re, della Sala del proclama e dell’adiacente Gabinetto di toeletta, la Camera da letto di Maria Adelaide è stata solo in parte interessata dall’incendio del 2008. Il fuoco, sviluppatosi nel torrione sud-est, ha interamente distrutto la volta lasciando però intatte le pareti. È quindi andata perduta la tela di Gaetano Ferri raffigurante l’Allegoria del Sonno, soggetto che ben si adattava alla funzione dell’ambiente. Perdute sono anche la cornice in stucco di Pietro Isella che accoglieva il dipinto e le decorazioni pittoriche in stile tardo manierista eseguite nel resto della volta da Giuseppe Desclos.