Camera da letto del re

La Camera da letto del re è posizionata nell’appartamento settecentesco realizzato nel padiglione costruito da Michelangelo Garove dal 1699 per Vittorio Amedeo II, poi utilizzato ancora dal figlio Carlo Emanuele III.
La camera si colloca in un nucleo di ambienti più raccolti, sistemati in sequenza rispetto a quelli aulici costituiti dalle camere di parata e dalle sale d’udienza. Sia il re che la regina avevano a disposizione una camera da letto alla quale si accedeva dalle rispettive sale d’udienza. Alle camere destinate al riposo erano inoltre annessi un pregadio e un guardaroba. Il percorso tra le stanze conduceva quindi ai gabinetti di toeletta.
La funzione originale della Camera da letto di re Vittorio Amedeo II fu poi trasformata dal figlio Carlo Emanuele III che, una volta rimasto vedovo, usò la stanza per le piccole udienze private.
L’ambiente è affacciato sul giardino, il cui tema naturalistico è ripreso sul soffitto decorato a stucchi dall’équipe di Pietro Somasso nel 1708. Esso evoca infatti una struttura a graticcio (treillage) dove si inseriscono vasi di fiori, festoni e fronde vegetali, dando l’idea di trovarsi all’interno di un padiglione da giardino. Lo stile della decorazione è sensibile ai modelli dell’ornatista francese Jean Bérain, che nel primo decennio del Settecento spopolavano nelle residenze sabaude.
Ad evocare l’arredo prezioso della sala, dove nel 1765 l’astronomo francese Joseph-Jérôme de Lalande aveva ammirato un tavolo con piano in marmi policromi, sono qui esposti alcuni arredi che testimoniano l’alta specializzazione decorativa degli artisti piemontesi.

Reggia di Venaria