Camera da letto

La Camera da letto nell’Appartamento oggi denominato “del re”, nella prima fase juvarriana dell’edificio, era destinata alla regina. Stando alla documentazione d’archivio, entro il 1741 fu portata a termine la decorazione: nel 1737 il pittore Michele Antonio Milocco eseguì gli Episodi delle cacce di Diana, l’affresco del soffitto che si innesta su una cornice in stucco dorata, ornata negli angoli da quattro grandi conchiglie. Tra il 1737 e il 1741 Giovanni Francesco Fariano realizzò, su progetto di Filippo Juvarra, le porte, le sovrapporte e i lambriggi (zoccolature) decorandoli con motivi a grottesca, una tipologia di ornato largamente in voga nelle residenze sabaude durante il XVIII secolo. Una delle porte nasconde un piccolo pregadio con inginocchiatoio, messo a punto dall’ebanista Pietro Piffetti nel 1762 su disegno dell’architetto Benedetto Alfieri. Al di sopra dell’inginocchiatoio, entro una cornice dorata, si trova una teletta raffigurante il volto di Cristo in sostituzione di una Vergine con il Bambino cui il sovrano rivolgeva le proprie preghiere. Nella sala si conserva anche un pregiato doppio corpo, sempre opera di Piffetti. Provengono invece della reggia di Colorno vicino a Parma i due ritratti di Filippo di Borbone, duca di Parma, Piacenza e Guastalla e della principessa Adelaide di Borbone, figlia del re di Francia Luigi XV, eseguiti a pastello da Jean-Étienne Liotard. Le opere, che fanno parte di una serie di ritratti esposti a Stupinigi, furono probabilmente donate dalla corte di Francia a Maria Clotilde, sorella di Luigi XV e moglie del re di Sardegna Carlo IV di Savoia.
La tappezzeria in seta con applicazioni di catenelle ricamate che riveste le pareti è frutto di un rifacimento posteriore alla Seconda guerra mondiale.

Palazzina di Caccia di Stupinigi