Appartamento della regina

L’Anticamera verso ponente è collocata nell’Appartamento della regina, adiacente al salone e orientata verso la città. L’ambiente si caratterizza per l’esuberanza delle grottesche, motivo decorativo che risale alla pittura romana, largamente impiegato nel XVIII secolo nelle residenze sabaude. Arabeschi, figurine stilizzate, ornamenti all’antica, sfingi e altre creature fantastiche invadono lo spazio delle pareti, proseguendo fin sulla volta e senza risparmiare gli arredi mobili come, ad esempio, il paracamino. La loro realizzazione spettò al pittore genovese Carlo Pagani, attivo anche a Govone e ad Agliè, che le eseguì nel 1811 sulla scorta dei modelli antichi riscoperti mezzo secolo prima ad Ercolano. La scelta fu dettata dalla necessità di uniformare la decorazione delle pareti a quella della volta, risalente agli anni venti del Settecento. Regista di questo precedente allestimento fu Filippo Juvarra che, su incarico della regina Anna Maria d’Orléans, progettò il “lambriggio” (la zoccolatura), le specchiere e la volta. Al centro di essa venne collocata una Allegoria del Tempo e della Fama, attribuita a Daniel Seiter ed eseguita probabilmente verso la fine del Seicento.
Stando agli inventari settecenteschi l’anticamera esponeva circa un centinaio di dipinti, diversi per soggetto e per dimensioni, facenti parte della ricca quadreria di più di mille opere di Villa della Regina, andata dispersa dopo il 1865, quando vi si insediarono le allieve dell’Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari. In quell’occasione l’ambiente fu adibito ad aula scolastica e gli arredi vennero rimossi per fare posto ai banchi, come testimonia una foto del 1895-1896 conservata presso l’Archivio di Stato di Torino.

Villa della Regina