Anticamera dell’ Appartamento della regina
L’ambiente oggi noto come Anticamera della regina era destinato in origine ad essere l’Anticamera del re. Al centro della volta si trova uno degli affreschi più importanti della residenza, il Sacrificio di Ifigenia, capolavoro del pittore veneto Giovanni Battista Crosato, che per la sua esecuzione nel 1734 ricevette 1050 lire. Poco dopo, nel 1738, Francesco Casoli, originario di Guarene, decorò lo zoccolo della sala con quaranta pannelli raffiguranti vivaci vedute architettoniche, scenette di genere e paesaggi bucolici.
I dipinti, eseguiti a olio su tavola, furono collocati anche nelle imposte delle finestre e a ornare il controfornello posto davanti al camino.
A questa prima fase seguì un consistente ammodernamento databile alla metà degli anni Ottanta del Settecento, che coinvolse buona parte degli arredi fissi e mobili ancora oggi visibili. Protagonista di questo rinnovo fu lo scultore ed ebanista Giuseppe Maria Bonzanigo che, tra il 1784 e il 1786, mise a punto le cornici in legno intagliato e dorato per il rivestimento della tappezzeria in taffetà. Sempre a Bonzanigo si deve la sostituzione delle quattro porte volanti della sala, prima eseguite da Francesco Casoli e ora ornate con sobri trofei di guerra in rilievo, insieme alla realizzazione dei nuovi arredi di ispirazione neoclassica, tra cui si annoverano due tavoli da muro detti “alla greca”, impreziositi da cammei all’antica, e una coppia di divani con sei sgabelli ciascuno. A questa fase risalgono anche le quattro sovrapporte raffiguranti dei vasi ricolmi di fiori, opera di Michele Antonio Giuseppe Rapous, pittore specializzato nel genere.